di Cecilia Bernardo, Ufficio del Massimario e del Ruolo della Corte di cassazione
Abstract
ITA – Sebbene nelle moderne democrazie sia dato per scontato che i provvedimenti giurisdizionali debbano essere motivati, l’obbligo motivazionale, che nel nostro ordinamento trova la sua prima fonte nell’art. 111 della Costituzione, è uno degli istituti processuali che più ha tardato ad affermarsi nel nostro ordinamento. Il presente contributo si sofferma, quindi, sul tema della motivazione delle sentenze civili, esaminando le esigenze, tanto interne quanto esterne al processo, che gravano sul giudice. L’articolo offre, quindi, un inquadramento delle tecniche di motivazione e delle conseguenze in sede di impugnazione, ripercorrendo la progressiva tendenza del legislatore verso la semplificazione della struttura motivazionale ed inquadrando le problematiche che si pongono nella ricerca del difficile equilibrio tra sintesi, chiarezza e completezza
Parole chiave: riforma Cartabia, giustizia riparativa, problemi applicativi
ENG – Although in modern democracies it is taken for granted that judicial measures must be motivated, the obligation to motivate, which in our legal system finds its first source in art. 111 of the Constitution, is one of the procedural institutions that has been most slow to establish itself in our legal system. This paper therefore focuses on the issue of the motivation of civil judgments, examining the needs, both internal and external to the trial, that weigh on the judge. The article therefore offers a framework of the techniques of motivation and the consequences in the context of appeal, retracing the progressive tendency of the legislator towards the simplification of the motivational structure and framing the problems that arise in the search for the difficult balance between synthesis, clarity and completeness.
Keywords: Cartabia reform, restorative justice, application issues
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