Torture e diritti umani: il racconto a teatro di Saleh

Foto Chandra Giudice

La storia di Lorent Saleh come paradigma. La tutela dei diritti umani come missione globale. Il ruolo della cultura, dell’arte e del diritto. Sono gli ingredienti dello spettacolo presentato per la prima volta alla Galleria d’arte moderna di Palermo, in occasione della rassegna Teatro Biondo d’estate.

Al centro il racconto interpretato in prima persona dall’attivista venezuelano Lorent Saleh, che da giovane studente aveva voluto parlare di libertà e democrazia nel suo Paese. Nel 2014 viene sequestrato in Colombia, consegnato ai servizi di sicurezza, quindi illegalmente detenuto nei centri di tortura de La Tumba e del Helicoide nel centro di Caracas.

Nel 2017 Saleh viene insignito del premio Sakharov, assieme agli altri prigionieri politici venezuelani. Nel 2018 è liberato e condotto in Spagna. Inizia così il percorso in cui racconta la sua storia nel Vecchio Continente.

“La caja de concreto” ovvero La scatola di cemento è uno spettacolo denso e intenso, diretto da Alessandro Ienzi, avvocato per i diritti umani, drammaturgo, regista e fondatore di Raizes Teatro Italia, proprio insieme a Saleh. La testimonianza e la denuncia, all’interno di un racconto biografico toccante.

Foto Chandra Giudice

Non c’è solo l’arte però. Premessa dell’appuntamento della Galleria di arte moderna è un dibattito sugli aspetti sociologici e giuridici della tortura. Con il patrocinio dell’Associazione nazionale magistrati di Palermo e del Consiglio dell’ordine degli avvocati palermitano. Dunque, l’intervento di Giuseppe Tango, presidente dell’Anm locale e componente della Giunta centrale. Ma anche quelli di Antonio Balsamo, giudice Corte europea dei diritti dell’uomo, Charlie Barnao, docente di Scienze psicologiche, e Michele Calantropo, secondo vicepresidente della federazione europea degli Ordini forensi.

“La sua è una storia di sofferenza, ma anche di resilienza e speranza. La sua è una storia che è stata raccontata per la prima volta grazie alla sua diretta testimonianza in un’iniziativa co-organizzata anche dall’Anm di Palermo e di questo non possiamo che essere orgogliosi”, spiega Tango.

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