Un bilancio dell’impegno Anm, “quattro anni pieni di sfide”

Assemblea Anm - 15 dicembre 2024

La gestione della pandemia, l’utilizzo dei fondi del Pnrr, la riforma Cartabia, i progetti di modifica costituzionale, la solidarietà davanti alle minacce della criminalità, la gestione degli attacchi da parte della politica, le sfide nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Negli ultimi quattro anni l’impegno dell’Associazione nazionale magistrati ha visto affiancarsi all’attività di ordinaria amministrazione questioni che certo ordinarie non sono. Gli organi dell’associazione guidata da Giuseppe Santalucia, Salvatore Casciaro e Alessandra Maddalena stanno per essere rinnovati. Tracciare una sintesi dell’impegno della magistratura associata nel periodo 2020-2024 può essere utile base di partenza per le prossime sfide da affrontare. A partire dal progetto di riforma per la separazione delle carriere che ha più volte ricevuto una bocciatura netta e compatta da parte dell’Anm.

I congressi, le assemblee, i vertici internazionali

Congresso Palermo
Nel quadriennio appena concluso l’Associazione si è confrontata al suo interno con due congressi, nel 2022 a Roma e nel 2024 a Palermo. Dal capoluogo siciliano, ospiti il presidente della Repubblica e il ministro della giustizia Nordio, il messaggio lanciato dalla magistratura associata è stato forte e chiaro: “basta delegittimare le toghe”.
Due sono state le assemblee generali e due quelle straordinarie, l’ultima nel dicembre 2024 che ha visto una grande partecipazione: 700 i presenti, 2000 in tutto i delegati e una forte presenza dei magistrati di prima nomina, preoccupati, come i colleghi più anziani, per il ddl costituzionale voluto dal governo Meloni. L’appuntamento si è concluso con una mozione unitaria in difesa della Costituzione, in cui si è espresso un giudizio fortemente negativo sulla riforma per la separazione delle carriere. L’assemblea ha anche approvato una serie di iniziative, tra le quali l’istituzione di un comitato in difesa della Costituzione in vista del possibile referendum, forme di proteste in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario e una o più giornate di sciopero contro la riforma.
Non sono mancati gli appuntamenti internazionali, i primi due da remoto a causa della pandemia, gli ultimi due a Taipei nel 2023 e Città del Capo del 2024. Dove l’Associazione europea dei giudici ha lanciato l’allarme sul disegno costituzionale per la separazione delle carriere, preoccupazione messa nera su bianco anche in due missive ufficiali inviate alla premier Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio.

L’attività della Giunta esecutiva centrale e delle 15 commissioni permanenti

Sono 36 le riunioni del Comitato direttivo centrale con oltre 150 documenti approvati nel quadriennio. La Giunta esecutiva centrale si è riunita una volta a settimana in tutto il periodo: 180 circa gli appuntamenti e più di cento note sui temi della giustizia. Il lavoro sulle singole tematiche è stato portato avanti anche da 15 commissioni permanenti.

Fra le iniziative quella sull’Ufficio per il processo, avviata dalla commissione Riforme e Recovery Fund. Un’attività guidata da Luca Poniz, Pierpaolo Filippelli e Michaela Sapio che hanno voluto dar vita a un monitoraggio sui numeri e l’attività dell’Ufficio per il processo. Un percorso costruito grazie a un questionario rivolto ai dirigenti degli uffici giudiziari per raccogliere statistiche e buone prassi. Statistiche presentate in un seminario svolto a Roma nel giugno 2024. I presidenti di Corti e Tribunali hanno anche fornito una serie di risposte rispetto alle priorità per rendere più efficienti gli uffici. In testa, tra queste, l’aumento dei magistrati togati, quindi l’aumento del personale amministrativo, il potenziamento della dotazione tecnologica e dei processi di digitalizzazione. Altri due punti importanti: il potenziamento dei sistemi informativi per il monitoraggio e la programmazione delle attività dell’ufficio e ancora l’aumento del contingente numerico degli addetti all’ufficio per il processo a regime.

L’impegno e le iniziative per la legalità

Fondamentale per l’attività dell’associazionismo giudiziario quella della XV commissione dell’Anm, che si occupa di educazione e legalità con il quotidiano impegno di Giacomo Ebner, Raffaella Marzocca e Luca Poniz. Numerose le iniziative che hanno coinvolto istituti scolastici in tutta Italia, a partire dagli appuntamenti per ricordare i magistrati vittime delle mafie e del terrorismo.

Quindi le iniziative di divulgazione con il costante coinvolgimento della Consulta dei ragazzi. Poi le Pillole di legalità in onda su Rai1 grazie a una collaborazione con il Servizio pubblico radio-televisivo. Il protocollo per la sensibilizzazione sull’uso dell’alcol con la Federazione italiana pubblici esercenti, quello con il ministero dell’Istruzione, quello con Legambiente e quello con l’Aics. Il progetto Lex Go e i concorsi per decine di migliaia di giovanissimi per scuole di vario ordine e grado. In questo percorso anche la fortunata edizione di “Leggi qui, guida galattica (e)norme per adolescenti”, edita da Mondadori, con il contributo di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: una guida scritta per ragazze e ragazzi, e per tutti coloro che vogliono educare alla legalità o più in generale hanno a cuore le sorti degli adolescenti.

E ancora: due edizioni di una partecipata Notte bianca della legalità organizzata in Corte di cassazione. Poi la toccante iniziativa Testimoni Capaci con il racconto delle storie dei magistrati che hanno sacrificato la propria vita per i valori della legalità. Infine la collaborazione per la produzione del docufilm Dike – Vite da magistrato, presentato all’ultimo festival del cinema di Roma. Un’attività a 360 gradi fitta e intensa.

C’è poi il rilancio del Museo Falcone e Borsellino al tribunale di Palermo: il cosiddetto bunkerino, dove i due giudici uccisi dalla mafia lavorarono fianco a fianco. Un luogo prezioso nella storia della magistratura e di tutto il Paese. L’Anm è entrata formalmente nella fondazione che gestisce il museo per poter sostenere progetti e iniziative.

I Dialoghi con la magistratura

Per affrontare il tema della difesa dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura sono nati i ‘Dialoghi con la magistratura‘, un ciclo di eventi in tutta Italia per raccontare il ruolo costituzionale della magistratura dialogando con la società civile, organizzati grazie all’impegno delle Giunte esecutive sezionali e sottosezionali di tutto il Paese.

Eventi aperti, cui hanno preso parte esponenti del mondo delle università, dell’avvocatura, del giornalismo e della società civile. Momenti di confronto che hanno contribuito al dibattito pubblico sulle riforme costituzionali.

La solidarietà ai magistrati minacciati, la difesa dagli attacchi della politica

La vigilanza sull’indipendenza e l’autonomia della magistratura è il filo rosso che lega insieme i temi sui quali l’Associazione si è spesa negli ultimi quattro anni: dalle iniziative per la legalità già ricordate alla difesa dei colleghi sotto attacco. L’Anm ha sempre preso posizione esprimendo supporto e vicinanza ai magistrati minacciati dalla criminalità organizzata, invitando a non abbassare la guardia su atti intimidatori nei confronti dei colleghi.

Non sono mancate le iniziative collegiali di solidarietà per i giudici che per il loro operato sono stati attaccati, anche sul piano personale, dalla politica. Basti qui ricordare il sostegno a Iolanda Apostolico, accusata di “favorire l’immigrazione illegale” o ai magistrati di Palermo impegnati nel procedimento a carico del ministro Matteo Salvini. Il doveroso rispetto per la giurisdizione e la denuncia di un clima pesante, dovuto ai sempre più frequenti attacchi della politica, sono stati più volte all’ordine del giorno, negli ultimi mesi, delle riunioni della giunta esecutiva centrale, oltre che dell’assemblea straordinaria del dicembre scorso.

Emergenza carceri

Numerosi gli interventi e gli appelli sul fronte dell’emergenza carceri. I numeri del sovraffollamento sono assolutamente inaccettabili, mentre il dato dei suicidi è drammatico. Diversi i documenti sul tema. Fra gli ultimi quello dello scorso aprile, in cui vengono chiesti al ministero interventi rapidi su diversi fronti. Dall’urgenza “dell’incremento dell’organico delle figure direttamente coinvolte nei progetti di recupero e formazione dei detenuti e della polizia penitenziaria”, al potenziamento degli Uffici di esecuzione esterna, fino al piano di costruzione di nuove carceri moderne e residenze per esecuzione di misure di sicurezza (Rems) “effettivamente funzionali a consentire di attuare al principio costituzionale di rieducazione della pena”.

L’attenzione sulla situazione delle carceri è una costante dell’attività del Comitato direttivo centrale.

L’impegno per la lotta al femminicidio

Partecipare alla battaglia culturale per arginare l’emergenza femminicidio nel nostro Paese è stato uno dei temi sui quali l’Associazione ha mantenuto alta l’attenzione negli ultimi quattro anni, come sottolineato in più occasioni dalla Giunta esecutiva centrale. La XV Commissione ha seguito un progetto sul tema da portare nelle scuole. Sono stati individuati una serie di testi sul pregiudizio, il linguaggio, le relazioni affettive adatti alle scuole, acquistati e distribuiti negli istituti che hanno aderito al progetto e dove poi diversi magistrati hanno partecipato agli incontri. Da ricordare anche la riunione del Comitato direttivo centrale dedicata in apertura alla commemorazione di Giulia Cecchettin, con la lettura della “lettera a mia madre” di Cristina Torres Caceres. Numerosi gli incontri organizzati dalle giunte locali. Al tema è stato anche dedicato un numero speciale della rivista La Magistratura, oltre ad approfondimenti sul sito in occasione della giornata commemorativa del 25 novembre.

L’apertura all’esterno

Novità poi nell’apertura all’esterno. A partire dal rilancio de La Magistratura, che adesso opera sul binario scientifico con il fascicolo semestrale e su quello dell’attualità con la versione online. Quindi l’apertura della pagina Linkedin e i nuovi formati digitali. L’esigenza di rafforzare la presenza dell’Anm sui social media è stato oggetto di riflessioni e proposte. Anche nello stesso documento conclusivo del Congresso del 2024, in cui si sottolinea la necessità di una mobilitazione culturale e comunicativa sulla riforma costituzionale “che faccia comprendere i rischi che questa comporta per l’effettiva tutela dei diritti dei cittadini e per la scrupolosa osservanza delle loro garanzie costituzionali”. Necessità richiamate anche nella mozione unitaria che ha chiuso l’Assemblea straordinaria del 14 dicembre. Da qui l’intensificarsi dell’attività sui social media, con un aumento a 30mila dei follower sulle diverse piattaforme e circa seimila post prodotti negli ultimi quattro anni.

Un bilancio nelle parole di Santalucia, Casciaro e Maddalena

Santalucia apertura Palermo“In questi 4 anni l’Anm ha saputo riprendere il cammino, la funzione che interamente le spetta e cioè di essere il luogo della rappresentanza di tutti i magistrati sulle questioni che interessano l’ordine giudiziario”. Questo il bilancio di Giuseppe Santalucia, che sottolinea come l’attuale Comitato direttivo centrale “concluda la sua esperienza quadriennale nel momento di maggiore difficoltà in cui il ddl costituzionale per la separazione delle carriere ha visto un significativo via libera alla Camera e si appresta a un velocissimo passaggio al Senato, vista la blindatura del testo”. Tuttavia il presidente uscente ricorda come l’Anm abbia ritrovato negli ultimi anni unità d’intenti: “Consegniamo alla prossima dirigenza un’associazione unita nella difesa degli attuali valori costituzionali, una magistratura consapevole, una magistratura che ha saputo recuperare la fiducia e la credibilità dei più giovani”.

Bilancio “estremamente positivo” anche per il segretario generale Salvatore Casciaro: “Un esempio di cosa significa l’associazionismo giudiziario. Persone con idee diverse che si incontrano, si confrontano e trovano una sintesi per quello che è il senso dell’associazione: dare voce ai magistrati in tutto ciò che attiene le riforme che riguardano il mondo della giurisdizione, riguardano il servizio della giustizia per i cittadini. E da ultimo lo sforzo più importante quello di spiegare ai cittadini, cosa che abbiamo fatto con tutte le nostre forze e faranno probabilmente meglio coloro che verranno dopo di noi, spiegare ai cittadini perché questa riforma costituzionale è profondamente sbagliata” .

Anche la vicepresidente Alessandra Maddalena ricorda l’impegno messo in campo dell’Associazione: “In questi anni abbiamo lavorato a difesa dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura, abbiamo parlato con la politica intervenendo nelle audizioni presso le commissioni Giustizia per spiegare il perché della nostra contrarietà con argomenti tecnici e abbiamo parlato con i cittadini e soprattutto adesso lo stiamo facendo e lo faremo sempre di più con argomenti seri, chiari e credibili. Senza slogan”.

Il lavoro del Comitato direttivo centrale si avvia alla conclusione: a breve ci sarà il passaggio di consegne con i nuovi rappresentanti votati dall’Associazione.