Relazione del vicepresidente del CSM Ermini al XXXV Congresso dell’ANM

“Prestigio e credibilità richiedono una giustizia di qualità, che non può prescindere dall’efficienza, se per efficienza si deve intendere la capacità di dare risposte meditate e ponderate alle istanze dei cittadini in tempi certi e ragionevolmente rapidi. Ovvio che al riguardo si debba misurare sul campo la bontà e l’efficacia delle misure riformatrici, e altrettanto ovvio è che, di fronte a criticità funzionali, si abbia la prontezza, compito che spetta al legislatore, di intervenire per correggerle e migliorarle”. Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, David Ermini, nel suo intervento al congresso dell’Anm. “Ma gli eventuali aggiustamenti saranno tanto più incisivi e calzanti quanto più l’applicazione delle nuove disposizioni sarà rigorosa e costruttiva. Quanto più, in altri termini – ha sottolineato Ermini – i protagonisti della giurisdizione, magistrati e avvocati in particolare, sapranno indirizzare le riforme, con spirito collaborativo e senza preconcetti, verso l’obiettivo obbligato della riduzione dei tempi processuali, da raggiungere preservando la qualità della risposta del servizio giustizia”. 

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