Fiocco rosso su sito e canali social e diverse iniziative sul campo per il 25 novembre. L’Associazione nazionale magistrati ricorda come l’impegno per contrastare la violenza di genere sia una priorità.
“Noi come cittadini e come magistrati facciamo fino in fondo la nostra parte, ogni giorno” afferma l’Anm che mette in luce alcuni dei dati più drammatici: “ogni tre giorni in Italia viene uccisa una donna. Ogni giorno ci sono 85 donne vittime di reato. Per oltre la metà dei casi questo reato è commesso da una persona con cui le vittime convivono”. Tutto questo “ci riguarda”, dicono i magistrati italiani, “perché riguarda tutte le donne del nostro Paese. E dunque riguarda tutti”.
La giornata simbolo per il contrasto e la prevenzione contro la violenza sulle donne ha preso forma anche in una serie di appuntamenti cui hanno preso parte i rappresentanti delle giunte sezionali dell’Associazione.
A Palermo Anm e Assostampa hanno organizzato presso il Giardino della Memoria (cogestito dalle due associazioni) un momento di ricordo dedicato a Lia Pipitone, uccisa per ordine della sua stessa famiglia nel 1983 e divenuta, suo malgrado, simbolo di resistenza contro le imposizioni della mafia e contro un potere tutto declinato al maschile. La cerimonia è stata l’occasione per collocare altre due targhe commemorative, in ricordo di Biagio Siciliano e Giuditta Milella, due studenti vittime della violenta stagione di guerra di mafia.
In Puglia la sezione distrettuale di Lecce insieme alle sottosezioni di Brindisi e Taranto ha istituito una borsa di studio di mille euro destinata alla migliore tesi di laurea magistrale, dedicata al tema della prevenzione e del contrasto alla violenza di genere. Il progetto è stato condiviso con le associazioni che hanno organizzato la IV edizione della “Corsa per la legalità” il 27 maggio scorso. La borsa di studio, finanziata con parte del denaro raccolto in occasione di quest’ultima iniziativa, potrà essere assegnata a studentesse e studenti residenti nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto che abbiano discusso o stiano per discutere la tesi nell’anno accademico 2024/2025 per la laurea magistrale.
Si chiama “Un calcio alla violenza” l’appuntamento al quale ha aderito la sezione Anm di Salerno, raccogliendo l’invito dell’ordine degli avvocati. Un torneo sportivo tra le due squadre di legali e giudici e due squadre sportive, la Salernitana for Special e la Salernitana femminile. I fondi raccolti saranno destinati al Centro italiano femminile – Sportello Ascolto Donna per finanziare corsi di formazione dedicati alle volontarie.
Sul ruolo essenziale della formazione si sofferma l’Anm Emilia Romagna, che richiama la necessità di una progettualità culturale e politica per affrontare davvero il problema della violenza di genere. In una nota la giunta esecutiva sezionale ricorda l’impegno quotidiano in un “lavoro che è reso sempre più emergenziale e costellato di scansioni temporali stringenti, obblighi da rispettare. Eppure tutto questo impegno – a volte insostenibile in termini di tempi e risorse – non può bastare”. Di qui l’invito ad uno sforzo collettivo, che veda impegnati non solo i giudici.
“Come magistrati abbiamo molta strada ancora da fare affinché le aule di giustizia non siano luoghi di vittimizzazione secondaria, perché le nostre sentenze siano sempre più libere dagli stereotipi di cui siamo tutti portatori. Ci auguriamo – questo l’auspicio dell’Anm Emilia Romagna – che ci sia la ferma volontà politica di una prospettiva culturale di serio contrasto alla violenza, che investa nella formazione dei giovani e degli operatori di giustizia, nei centri antiviolenza, nelle realtà di supporto alle donne, perché si possa finalmente dire non una di meno”.