Sei storie di magistrati: il documentario su Rai3

Sei storie. Di uomini e donne dello Stato, che ogni giorno con il loro impegno contribuiscono a far funzionare la giustizia. Con passione e abnegazione. Queste storie le racconta Dike – Vita da magistrato, il documentario in onda venerdì su Rai 3 (ore 15.20). Dopo l’anteprima nella sezione Special Screening della Festa del Cinema di Roma 2024, dove ha raccolto un consenso importante da parte di pubblico e critica, arriva finalmente in televisione  il film documentario diretto da Caterina Crescini, scritto e prodotto da Filippo Cellini per INCE Media, con le musiche originali di Paolo Vivaldi. Dopo la proiezione sulla terza rete sarà poi disponibile su Rai Play.

“Dike è un documentario che racconta sei vite, di magistrati diversi tra di loro. Diversi per genere, età, ruolo, ubicazione ed approccio, che hanno deciso di affrontare una prova molto dura e che l’hanno superata. Questo ha aperto loro le porte di un mestiere importante, prestigioso e molto difficile”, spiega Filippo Cellini. “Spesso pensiamo ai magistrati come a persone di un’altra dimensione rispetto alla nostra. Forse per timore, forse per rispetto, spesso a causa di falsi pregiudizi. In realtà, e spero di essere riuscito a dirlo nel documentario, si tratta di donne e di uomini che affrontano le loro vite, personali e professionali, attraverso le nostre stesse paure, le nostre diverse attitudini e con lo stesso spirito di sacrificio che mettiamo tutti noi nei nostri mestieri”, racconta il produttore.

Il progetto ha beneficiato della collaborazione dell’Associazione nazionale magistrati che, attraverso la commissione Legalità, ha seguito i lavori offrendo supporto e consulenza durante la fase di sviluppo e di riprese. Protagonista di questo impegno Giacomo Ebner, che era il presidente della commissione durante la realizzazione progetto. “Dal documentario emerge l’essenza della professione del magistrato: un individuo sempre in cammino che porta con sé il proprio zaino di conoscenze tecniche e umane da mettere al servizio della comunità”, dice a La Magistratura.

I protagonisti sono Daniela Paliaga, Ermindo Mammucci, Vincenzo Gaetano Capozza, Chiara Esposito, Marco Puglia, Chiara Cutolo. C’è una cosa che hanno in comune. “Sono persone normali – aggiunge Ebner – che hanno i propri valori e convinzioni, le proprie singole storie e aspirazioni. Sebbene operino in realtà territoriali completamente differenti tra loro e pur ricoprendo funzioni molto diverse, i protagonisti sono accomunati dall’aver superato una prova molto selettiva che ha cementato in loro una forte passione per il proprio mestiere”.

Il progetto è partito nei mesi scorsi. E ha preso forma proprio alla vigilia della Festa del cinema di Roma. Una produzione che racconta anche le difficoltà di ogni giorno del mondo della giustizia. “Il docufilm non fa sconti, si apre con un cittadino che dice ‘la giustizia in Italia non funziona’. Siamo consapevoli che ci sono tante cose da migliorare”, dice Ebner.

Un progetto che racconta il mondo della giustizia. Per Cellini “è un invito a guardare la giustizia da vicino, attraverso gli occhi di chi ogni giorno la serve”. Una fotografia di un mondo che pare distante, ma che in realtà è molto vicino a tutti noi.