Riforma Nordio, c’è l’ok del Parlamento, ora parola ai cittadini

Roma Senato dichiarazioni di voto e voto finale sulla Riforma della Giustizia

In primavera il referendum confermativo. L’Anm: riforma altera assetto poteri disegnato dai costituenti.

Con l’ok definitivo in Parlamento si apre la strada per il referendum confermativo sulla riforma della magistratura. Il disegno di legge costituzionale ha ricevuto 112 voti favorevoli e 59 contrari, 9 gli astenuti in un clima lontano da quello che modifiche così profonde della Costituzione richiederebbero.

L’Associazione nazionale magistrati ancora una volta denuncia gli errori di merito contenuti nella legge che “altera l’assetto dei poteri disegnato dai costituenti e mette in pericolo la piena realizzazione del principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”. Una riforma – si legge in un comunicato della Giunta esecutiva centrale – “che non rende la giustizia più rapida o più efficiente ma la rende più esposta all’influenza dei poteri esterni. Una riforma che non aumenta il numero dei magistrati che resta tra i più bassi in Europa, né colma le lacune dell’organico amministrativo. Una riforma che non investe risorse per far funzionare meglio il sistema giustizia ma rischia al contrario di triplicare i costi con lo sdoppiamento del Csm e l’istituzione dell’Alta corte disciplinare. Le nostre preoccupazioni sono peraltro condivise anche dal relatore speciale sull’indipendenza di giudici e avvocati delle Nazioni Unite”.

Si prepara ad un confronto aperto con i cittadini anche il Comitato per il no e in difesa della Costituzione che sottolinea come le modifiche volute dal governo incidano sul rapporto tra politica e magistratura, senza al contempo risolvere nessuno dei temi che sta a cuore ai cittadini, a partire dall’eccessiva lunghezza dei processi. Con lo slogan “È giusto dire No” l’obiettivo del Comitato è “offrire tutte le informazioni necessarie a recarsi alle urne in modo consapevole e lontani dalle polemiche politiche che hanno inquinato il dibattito sulla giustizia in Italia negli ultimi trent’anni”. E spiegare “le ragioni per cui questa riforma non comporterà alcun miglioramento della giustizia e ribadire che l’indipendenza e autonomia della magistratura sono valori fondanti della nostra Repubblica, posti a tutela di tutte le persone”.

Il ministro Nordio auspica una campagna non politicizzata mentre la presidente del Consiglio Giorgia Meloni accusa i magistrati di osteggiare qualunque tipo di cambiamento. Accuse respinte dal segretario generale Anm Rocco Maruotti che ricorda come la magistratura associata abbia avanzato numerose proposte per migliorare l’efficienza della giustizia, proposte “rimaste inascoltate da un governo che ha preferito puntare tutto su una revisione degli equilibri costituzionali che serve solo a controllare la magistratura e a renderla dipendente dal potere esecutivo”. La consultazione si terrà con ogni probabilità in primavera. La legge è stata giù pubblicata in Gazzetta ufficiale e dunque dal 30 ottobre decorrono i tre mesi di tempo per raccogliere le firme e chiedere il referendum che non prevede quorum, a differenza di quello abrogativo.