“Preoccupati per i tagli”. I magistrati si avvicinano al referendum

A distanza di pochi giorni dall’assemblea generale e dal lancio del Comitato Giusto Dire No, torna a riunirsi il Direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati. L’organizzazione delle prossime tappe in avvicinamento alla consultazione referendaria sulla riforma Nordio è stata fra i temi principali in discussione.

“Il clima non è bello e sta ulteriormente peggiorando. Nonostante gli appelli ad una postura civile ed a mantenere un dialogo franco e cordiale”, spiega il presidente Cesare Parodi. Gli fa eco il segretario generale Rocco Maruotti: “Sarebbe utile che il governo discuta di come ridurre i tagli alla giustizia annunciati nella finanziaria. Parliamo di decine di milioni di euro di tagli che sicuramente non renderanno i processi più rapidi”.

C’è anche la discussione e l’approvazione di un documento sulle prossime tappe della campagna. “Anm e Comitato per il no – si legge – affronteranno la campagna referendaria nel rispetto dei ruoli e delle prerogative costituzionali delle altre istituzioni repubblicane. Come indicato nello statuto, infatti, il Comitato non ha alcuna caratterizzazione politica, bensì interverrà nel dibattito pubblico per spiegare le ragioni della contrarietà alla riforma, con compostezza e coraggio”. Quindi una puntualizzazione sulla distanza dalle forze politiche: “Ci asterremo dall’organizzare eventi insieme ad organismi che hanno una connotazione politica, ferma restando la facoltà di partecipare ad ogni iniziativa in cui saremo invitati al fine di rappresentare le criticità della riforma. La nostra è – e rimarrà – esclusivamente una battaglia per la giustizia nell’interesse dei cittadini”.

Definita la road map, che vedrà Anm protagonista di un evento nazionale alla vigilia della consultazione referendaria sulla falsariga dell’assemblea generale di ottobre. Ma a giocare un ruolo centrale sarà il Comitato per il No, guidato da Antonio Diella ed Enrico Grosso, che metterà in piedi una serie di iniziative. Le prime saranno quelle di queste settimane: le prime assemblee territoriali di Genova, Bologna e Torino. Quindi eventi nazionali, in calendario in primavera.

Il Direttivo dell’associazione è tornato a discutere poi dei test psico-attitudinali per i magistrati. Introdotti dal Parlamento lo scorso anno e arrivati all’esame del Consiglio superiore della magistratura. “Una novità che ha minato in radice anche il concorso di accesso alla magistratura ordinaria, che è il primo tassello della sua indipendenza a garanzia dell’unico primato possibile in democrazia, che è quello della legge uguale per tutti”, afferma il documento approvato all’unanimità. I test vengono quindi definiti “inutili” e “dannosi”.

In chiusura del Comitato direttivo poi l’intervento di Mario Serio, componente del Garante dei detenuti, che ha svolto una relazione sulla situazione delle carceri italiane.