Le preoccupazioni dell’Onu sulla riforma Nordio

 

Il 23 ottobre 2025 la Relatrice speciale delle Nazioni Unite sull’indipendenza di giudici e avvocati, Margaret Satterthwaite, ha trasmesso al Governo italiano una nota di osservazioni in merito al disegno di legge costituzionale che propone modifiche agli articoli 102, 104 e 105 della Costituzione, relativi all’autonomia e all’organizzazione della magistratura. Si tratta di un documento di grande rilievo istituzionale, che inserisce il dibattito italiano sulla riforma della giustizia nel quadro degli standard internazionali sui diritti umani e sulla tutela dell’indipendenza del potere giudiziario.

Il mandato del Relatore speciale: proteggere l’indipendenza della magistratura nel mondo

La figura del Relatore speciale delle Nazioni Unite sull’indipendenza di giudici e avvocati nasce nel 1994, con la risoluzione 1994/41 della Commissione per i Diritti Umani, in risposta alla crescente frequenza di attacchi contro magistrati, avvocati e funzionari giudiziari e al progressivo indebolimento delle garanzie di indipendenza e imparzialità.

Lo scopo del mandato è monitorare, documentare e contrastare ogni forma di interferenza politica o violazione dell’autonomia giudiziaria. In particolare, al Relatore speciale è richiesto di: indagare sulle violazioni dell’indipendenza della magistratura e della professione legale e riferirne al Consiglio per i Diritti Umani; registrare attacchi e progressi nella tutela dell’autonomia di giudici, pubblici ministeri e avvocati; formulare raccomandazioni concrete agli Stati; proporre strumenti per rafforzare i sistemi giudiziari; applicare una prospettiva di genere nel monitoraggio; collaborare con gli altri organismi internazionali competenti.

Nell’esercizio delle sue funzioni, il Relatore speciale agisce sulle segnalazioni ricevute, effettua visite nei Paesi su invito dei governi e presenta rapporti annuali tematici al Consiglio per i Diritti umani e all’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Chi è Margaret Satterthwaite

Margaret Satterthwaite è stata nominata Relatrice speciale delle Nazioni Unite nell’ottobre 2022. Professoressa alla New York University School of Law, dirige la Global Justice Clinic e coordina il Robert and Helen Bernstein Institute for Human Rights e il Center for Human Rights and Global Justice. È una studiosa di diritto internazionale dei diritti umani con oltre vent’anni di esperienza nella ricerca e nella difesa delle garanzie fondamentali dello Stato di diritto. Nel corso del 67° meeting annuale dell’International Association of Judges (IAJ) svoltosi a Baku nei giorni scorsi, le è stato conferito il Judicial Independence Award, riconoscimento attribuito a personalità che si sono distinte nella promozione e nella difesa dell’autonomia del potere giudiziario nel mondo.

La lettera di osservazioni sulla riforma costituzionale indirizzata al Governo italiano

Nella lettera del 23 ottobre 2025, resa pubblica il 28 ottobre 2025, la Relatrice prende atto che il disegno di legge costituzionale italiano propone cambiamenti radicali alla struttura della magistratura, tra cui: la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri; la creazione di due Consigli Superiori distinti; l’introduzione di un sistema di sorteggio per la nomina dei membri; la costituzione di una nuova Alta Corte disciplinare, in sostituzione della funzione disciplinare del CSM.

La Relatrice sottolinea che tali modifiche devono essere valutate con estrema cautela per garantire la piena conformità agli standard internazionali in materia di indipendenza della magistratura e al Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), ratificato dall’Italia nel 1978.

La Satterthwaite ricorda che il principio di unità della magistratura ha sinora assicurato garanzie comuni di indipendenza esterna a giudici e pubblici ministeri e che il venir meno di tale unità potrebbe indebolire lo status del pubblico ministero e aumentare il rischio di pressioni esterne o interferenze politiche.

Particolare preoccupazione viene espressa per la previsione che l’Alta Corte disciplinare giudichi anche in appello senza possibilità di ricorso alla Corte di cassazione, con il rischio di compromettere il diritto a un controllo indipendente sancito dai principi fondamentali sull’indipendenza della magistratura.

Le conclusioni della relatrice speciale

Nella parte finale della lettera, Margaret Satterthwaite formula tre richieste ufficiali al Governo italiano:

  1. fornire chiarimenti o informazioni aggiuntive sull’analisi e sulle preoccupazioni evidenziate;
  2. spiegare come gli emendamenti proposti siano conformi agli obblighi internazionali dell’Italia, in particolare ai diritti al giusto processo e al giudice indipendente e imparziale;
  3. indicare le misure adottate per riesaminare la riforma alla luce delle osservazioni espresse.

La relatrice invita infine a un “attento riesame” degli emendamenti costituzionali “al fine di garantire che essi rafforzino – e non indeboliscano – l’indipendenza della magistratura e il diritto di ogni individuo a un equo processo” e ribadisce la propria disponibilità a un dialogo tecnico con il governo italiano, offrendo consulenza e supporto per assicurare la piena conformità della riforma agli obblighi internazionali in materia di diritti umani.

Un richiamo al senso delle istituzioni

La lettera della relatrice speciale non è un atto di routine, ma un’iniziativa autonoma e consapevole, fondata su un mandato che ha lo scopo di prevenire, segnalare e contrastare ogni forma di interferenza o indebolimento dell’autonomia giudiziaria — cardine irrinunciabile della tutela dei diritti umani.
Con parole misurate ma ferme, Margaret Satterthwaite richiama al senso della proporzione e della responsabilità, avvertendo che nel ridisegnare gli assetti della magistratura non può essere messo in discussione ciò che la nostra Costituzione ha voluto garantire: una giurisdizione autonoma, indipendente, mai subalterna né esposta a condizionamenti del potere politico.

Il suo intervento invita il governo italiano a collocare la discussione sulla giustizia nel solco dei principi universali che fondano ogni democrazia costituzionale: la libertà dei cittadini e l’equilibrio tra i poteri.

È un richiamo che supera le contingenze politiche e parla al Paese intero: al legislatore, alla magistratura, all’opinione pubblica.

Un monito a ricordare che ogni riforma è credibile solo se rafforza, e non indebolisce, l’indipendenza di chi amministra la giustizia, perché dove non c’è giurisdizione indipendente, non c’è democrazia viva.

 

IL DOCUMENTO INTEGRALE

ONU Relatrice Speciale indipendenza_ITALY_ott 2025_ITA