
Sono passate poche ore dalla nota dell’Associazione nazionale magistrati che anticipava i rischi dell’entrata in vigore dell’APP per il processo penale telematico e puntuali sono arrivati pesanti disagi in quasi tutti i tribunali d’Italia. I palazzi di giustizia in tilt, con problemi per i magistrati ma anche e soprattutto per i cittadini e per tutti gli utenti.
L’allarme era scattato subito dopo il 27 dicembre, quando il ministero di via Arenula con un decreto dava il via al generalizzato deposito con modalità esclusivamente telematica di atti e documenti a partire dal 1° gennaio 2025 per la maggior parte dei procedimenti della procura della Repubblica presso il tribunale ordinario, della procura europea e del tribunale ordinario. Una scelta che non era stata preceduta da un test efficace, tanto che durante la sperimentazione erano già stati registrati numerosi malfunzionamenti.
Da qui l’allarme della giunta esecutiva centrale dell’Anm: “Anche per il tanto atteso processo penale telematico si deve allora constatare una grave carenza di risorse e di strategie organizzative, con le inevitabili conseguenze sull’efficienza del servizio giustizia”.
Dopo quell’intervento nessuna reazione. Con le prime udienze dell’anno però ecco aumentare i problemi. “Non ci sono abbastanza pc, non ci sono risorse umane e informatiche”, scrive oggi Il Fatto Quotidiano. Lo stesso giornale racconta di come Milano, Roma, Bari e Torino abbiano già sospeso App. E altri tribunali stiano andando nella stessa direzione.
E con una significativa simmetria: mentre mancano le risorse per far fronte all’introduzione dell’applicativo per il processo penale si discute in Parlamento a Montecitorio la riforma costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. Una riforma che in alcun modo interviene sui problemi reali del sistema giustizia.
“Il bilancio del primo giorno dell’App per il processo penale telematico è disastroso”, spiega la vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati Alessandra Maddalena. “Avevamo lanciato un allarme pochi giorni fa e ora purtroppo vediamo i risultati in praticamente tutti i tribunali italiani: disagi e rinvii che pesano sempre sui cittadini”, spiega, ripercorrendo gli interventi dei giorni passati. Quindi l’affondo: “Un bilancio desolante: nei giorni in cui si vota un’inutile e dannosa riforma costituzionale diventa plastica l’assoluta indifferenza di via Arenula ai problemi reali della giustizia italiana”.