
L’11 gennaio l’anniversario della manifestazione in Polonia a sostegno della magistratura
Cinque anni fa a Varsavia magistrati provenienti da 20 Paesi europei sfilavano insieme ai colleghi polacchi e a migliaia di cittadini comuni in difesa dell’indipendenza del potere giudiziario. La protesta, divenuta nota come “marcia delle mille toghe”, era stata organizzata contro le riforme volute dall’allora partito di governo che puntavano ad istituire un forte controllo politico sulla magistratura. Per le strade della capitale polacca sfilarono in silenzio, fino a sera, oltre 25mila persone, nonostante il freddo.
Oltre ad essere la prima manifestazione di quel genere a livello europeo, quella di Varsavia ha avuto il merito di riaccendere in quel momento l’attenzione delle istituzioni europee e dell’opinione pubblica degli Stati membri su quanto stava accadendo in Polonia.
Ricorda quel giorno a Varsavia con emozione Luca Poniz, all’epoca presidente dell’Associazione nazionale magistrati. “Fu un atto di appoggio incondizionato alla democrazia liberale che le persone scese in strada vedevano attaccata da una riforma pensata per ridurre le prerogative della magistratura”. Racconta ancora l’ex presidente Anm: “fu un bagno di folla sorprendente e inaspettato ma molto partecipato. E le istituzioni europee presero ulteriore consapevolezza di quello che stava accadendo in Polonia”.
L’invito oggi è non solo a ricordare ma a riprendere quello spirito, alla luce dei progetti di ridimensionamento del potere giudiziario che “non solo continuano ma si vanno rafforzando”. Poniz ricorda quanto accaduto in Ungheria e parla anche dell’Italia: “dove forse non è così esplicito il disegno di alterazione dei rapporti tra potere giudiziario e potere politico, ma risulta chiaro il tentativo di ridiscussione delle prerogative della magistratura nel suo insieme”. Insomma secondo l’ex presidente Anm c’è “un filo rosso tra il senso di quella manifestazione e quello che oggi dovrebbe accadere anche da noi: una presa d’atto da parte della popolazione che una riduzione delle prerogative della giurisdizione non è semplicemente una questione di potere della magistratura ma è un problema di ridefinizione dell’assetto dei poteri della Costituzione e, quindi, dei diritti e delle libertà dei cittadini”.
Dopo la manifestazione di Varsavia, nell’aprile 2020 la Commissione Ue è intervenuta chiedendo alla Polonia di sospendere le discusse regole sui procedimenti disciplinari riguardanti i giudici. La marcia delle mille toghe è rimasta un evento simbolo per l’indipendenza e l’autonomia della magistratura in Europa e non solo.