Anche il Csm interviene a sostegno delle Sezioni Unite

ROMA - Camera dei deputati Inaugurazione Anno Giudiziario Tributario nella foto Margherita Cassano

La richiesta sottoscritta da tutti i compienti togati e da tre componenti laici è di apertura di una pratica a tutela dell’indipendenza e del prestigio delle Sezioni Unite della Cassazione

 

Le Sezioni unite della Corte di cassazione hanno emesso nei giorni scorsi un’ordinanza che dispone l’accoglimento del ricorso di un migrante, che nel 2018 era stato costretto per diversi giorni a bordo della nave Diciotti. Una decisione tecnica, di merito. Una decisione messa nel mirino da parte della politica che ha attaccato con violenza i giudici della Cassazione. Con un pesante fuoco di fila che prosegue da ormai cinque giorni.

Parole dure sono arrivate dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Non credo siano queste le decisioni che avvicinano i cittadini alle istituzioni e confesso che dover spendere soldi per questo, quando non abbiamo abbastanza risorse per fare tutto quello che sarebbe giusto fare, è molto frustrante”, attacca la premier. Più duro ancora Matteo Salvini. Il vicepresidente del Consiglio parla di “sentenza vergognosa” e invita i giudici a pagare di tasca loro, “se amano tanto i clandestini”. Il guardasigilli Carlo Nordio ha invece accusato i giudici di non tener conto delle “conseguenze devastanti” di certe decisioni: “Al di là del rigore della legge formale e della sua applicazione bisogna stare attenti ai risultati, che possono essere devastanti in altri settori”.

Reazioni roboanti. Tanto da portare a una risposta della prima presidente della Cassazione Margherita Cassano: “Le decisioni della Corte di Cassazione, al pari di quelle degli altri giudici, possono essere oggetto di critica. Sono invece inaccettabili gli insulti che mettono in discussione la divisione dei poteri su cui si fonda lo Stato di diritto”, ha affermato in una nota.

Anche l’Associazione nazionale magistrati ha difeso i magistrati della Cassazione.  “Ancora una volta inspiegabile è la distanza tra il riconoscimento dei principi e l’applicazione degli stessi. Ora anche le decisioni delle Sezioni Unite della Corte di cassazione sono oggetto di attacchi ingiustificati, senza alcun rispetto per la separazione dei poteri. Ogni volta che una decisione è sgradita, viene collegata ad una valutazione ideologica”, ha detto la Giunta dell’Anm.

Ora si muove anche il Consiglio superiore della magistratura. È stata chiesta dai consiglieri del Csm una pratica a tutela dei giudici delle Sezioni unite della Cassazione responsabili del provvedimento sul caso Diciotti. In seguito alla pubblicazione dell’ordinanza della Cassazione “si sono registrati commenti di diversi esponenti politici volti alla delegittimazione della Corte e lesivi del prestigio e della funzione nomofilattica della Cassazione. Le espressioni utilizzate (‘sentenze ideologiche’, ‘sentenza vergognosa, invasione di campo indebita’, ‘decisione frustrante’) adombrano, in maniera falsa e inaccettabile, un asservimento della funzione di legittimità a interessi esterni alla giurisdizione orientati ad imporre un determinato orientamento politico al governo italiano”. In base a questo viene chiesta l’apertura di una pratica a tutela dell’indipendenza e del prestigio delle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione, come prevede l’articolo 36 del regolamento interno.

A firmare la richiesta tutti i consiglieri togati del Csm, e i consiglieri laici Romboli, Papa e Carbone.