
Un successo oltre ogni aspettativa per l’iniziativa organizzata dalla Giunta esecutiva sezionale dell’ANM Piemonte e Valle d’Aosta: centinaia di persone hanno gremito il Palazzo della Luce di Torino la sera del 10 novembre per assistere al “Dialogo sulla riforma della giustizia” con due ospiti d’eccezione, Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista ed ex Presidente della Corte Costituzionale e Marco Travaglio, direttore de Il Fatto Quotidiano.
Non solo magistrati e avvocati, ma anche privati cittadini animati dalla voglia di partecipare.
La serata, introdotta dalla presidente della GES Flavia Panzano, si è aperta con una lettura di brani celebri che hanno scandito la storia del pensiero giuridico e democratico, da Montesquieu a Calamandrei, fino a Enrico De Nicola, creando un filo ideale tra le parole dei padri della libertà e le sfide della giustizia contemporanea.
Montesquieu ricordava che “non vi è libertà se il potere giudiziario non è separato dal potere legislativo e da quello esecutivo”. Calamandrei ammoniva che la Costituzione “deve essere presbite, deve vedere lontano, non essere miope”. De Nicola sottolineava che “la Magistratura italiana adempie alla sua difficile missione con zelo sproporzionato alle condizioni di carriera e di vita che le sono state create”.
Su questo solco si è innestato il dialogo intenso e di altissimo livello tra Zagrebelsky e Travaglio, che hanno affrontato con competenza e passione il tema cruciale della separazione delle carriere.
Zagrebelsky ha osservato che “il senso della riforma è l’intimidazione dei magistrati” e ha paragonato la politica a un fiume e la magistratura al suo argine, il limite necessario al potere.
Travaglio, tra i numerosi spunti di riflessione, ha ricordato come le vere vittime della riforma siano i cittadini, che vedrebbero indebolita una delle garanzie fondamentali della democrazia: l’indipendenza dei giudici.
Flavia Panzano presidente della GES Piemonte e Valle d’Aosta ha moderato l’incontro con competenza e passione. Con La Magistratura sottolinea il valore civico e ideale di questa partecipazione: “Quando ci siamo candidati e ancor più quando siamo stati eletti tutti noi che componiamo la giunta ANM Piemonte e Valle d’Aosta abbiamo pensato di volerci essere in questo momento straordinario che la magistratura sta attraversando, di voler essere protagonisti di un impegno, di una grande sfida per la difesa della Costituzione e, in definitiva, dei diritti dei cittadini.
Ecco, la folla presente la sera del 10 novembre in occasione dell’evento da noi organizzato con il professor Zagrebelsky e il direttore Travaglio, la gente in fila già un’ora prima dell’inizio – non colleghi, ma persone comuni animate solo dalla voglia di capire – dimostrano, ed è un’enorme emozione scoprirlo, che questa è una sfida che vale la pena affrontare e che, con l’impegno di tutti, si può anche vincere”.
Parole che lasciano un messaggio di fiducia e di responsabilità: la difesa dell’indipendenza della giurisdizione non è una battaglia di categoria, ma un impegno collettivo per la democrazia.
E la serata del 10 novembre ha dimostrato che esiste ancora, nella società, un desiderio autentico di comprendere, partecipare e difendere i valori costituzionali, con la consapevolezza che – come ricordava Calamandrei – la Costituzione è un faro che illumina la strada “a quelli che verranno”.



