L’appello dell’Associazione internazionale magistrati al Senato: fermare riforma Nordio

Per l’IAJ è “evidente che le riforme proposte mirano a indebolire la posizione della magistratura e ad aprire la porta a possibili influenze esterne”.

Un appello forte e chiaro, rivolto direttamente ai senatori a fermare la riforma Nordio che si avvicina al quarto e ultimo passaggio parlamentare. Arriva dall’Associazione internazionale dei magistrati (IAJ) ed è contenuto in un documento ufficiale : una risoluzione approvata a Baku, in Azerbaigian, nel corso della propria assemblea annuale.
“Un’analisi del quadro costituzionale e giuridico esistente – si legge nel documento – confrontato con le modifiche previste, mostra chiaramente che le modifiche altererebbero negativamente l’equilibrio dei poteri, indebolendo così la tutela dei cittadini garantita da procedure e decisioni giudiziarie indipendenti e imparziali. Smantellare elementi fondamentali di un sistema che tutela lo Stato di diritto e il popolo italiano dall’abuso di potere rappresenta un passo indietro. È evidente che le riforme proposte mirano a indebolire la posizione della magistratura e ad aprire la porta a possibili influenze esterne”. (RISOLUZIONE IAJ SULLA RIFORMA NORDIO)

Il documento fa proprie le precedenti prese di posizione dell’EAJ (Associazione europea dei magistrati) contenute in due dichiarazioni ufficiali dell’aprile 2024 e maggio 2025 e condivide le preoccupazioni espresse in merito, attraverso un’analisi dei punti più critici: sdoppiamento del Csm, introduzione dell’Alta Corte disciplinare e sorteggio dei membri togati del Csm.
Poi la conclusione. L’IAJ si rivolge “ai membri del Senato italiano cui spetta il voto finale in Parlamento prima che la legge sia sottoposta a referendum affinché non approviano la riforme proposte, che non miglioreranno il sistema giudiziario italiano ma comprometteranno l’indipendenza della magistratura, altereranno l’equilibrio dei poteri necessario in una democrazia fondata sullo Stato di diritto e danneggeranno la reputazione internazionale che la magistratura italiana ha conquistato nel tempo”.
“L’IAJ e le sue associazioni membri in 93 Paesi nel mondo – conclude la risoluzione – sosterranno comunque i giudici e i pubblici ministeri italiani nelle loro azioni a difesa di una magistratura indipendente in Italia, cercando di convincere gli attori istituzionali, informando l’opinione pubblica e utilizzando le proprie relazioni con le Nazioni Unite e gli organismi regionali per i diritti umani al fine di sensibilizzarli sulla questione”.

Il documento è stato approvato nel corso del vertice annuale dell’IAJ. L’occasione per la magistratura associata internazionale per fare un quadro globale sui temi dell’indipendenza e dell’autonomia oltre ai diversi focus sulle sfide per l’amministrazione della giustizia, a partire da digitalizzazione e utilizzo dell’intelligenza artificiale. A Baku sono stati anche rinnovati i vertici dell’associazione con l’elezione del nuovo comitato di presidenza. Il nuovo presidente è Walter Barone; primo vicepresidente Sabine Matejka; 5 i  vicepresidenti: Clayton Conlan, Roland Kempfle, Adriana Orocú Chavarria, Mohamed Redouane, Dorota Zabludowska. Il presidente uscente Duro Sessa è stato nominato presidente onorario. Rinnovati anche i ruoli direttivi delle commissioni interne.

Walter Barone, presidente IAJ

A Monica Mastrandrea, direttrice della Magistratura ed esponente della giunta Anm, la presidenza della prima commissione di studio che si occupa di organizzazione giudiziaria, status dei magistrati e tutela delle libertà individuali. Al vertice hanno partecipato in rappresentanza dell’Anm, oltre a Monica Mastrandrea,  Chiara Salvatori componente della Giunta esecutiva centrale e i membri del Comitato direttivo centrale Romina Incutti, Giulia Locati, Gianna Manca e Andrea Reale.