Atteso un aggiornamento sulle riforme in Italia.
Autonomia, indipendenza nell’esercizio della funzione e indipendenza materiale: attorno a queste tre direttrici si sviluppa, anno dopo anno, il confronto della magistratura associata internazionale. Il 67° vertice dell’International Association of Judges (IAJ) si svolge quest’anno a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 17 ottobre, riunendo le associazioni magistratuali di tutto il mondo per un bilancio condiviso sullo stato della giustizia e sulle sfide globali che la attraversano.
A rappresentare l’Associazione nazionale magistrati sono presenti Monica Mastrandrea, direttrice de La Magistratura e componente della Giunta esecutiva centrale insieme a Chiara Salvatori, e i membri del Comitato direttivo centrale Romina Incutti, Giulia Locati, Gianna Manca e Andrea Reale.
La prima giornata di lavori si è aperta con le riunioni dei gruppi regionali. L’Associazione europea dei magistrati ha approvato due importanti dichiarazioni: una in favore della Spagna e una in favore della Romania. In entrambe si è ribadito, in linea con le determinazioni dell’EAJ, che l’indipendenza materiale dei magistrati costituisce parte integrante dell’indipendenza giudiziaria e che la sua effettività dipende sia dalle garanzie economiche e istituzionali previste, sia dal ruolo riconosciuto alla magistratura nei processi di revisione di tali garanzie.
Assegnato il premio 2025 per l’indipendenza giudiziaria
Nel pomeriggio del 12 ottobre, nel corso della cerimonia di apertura, è stato assegnato il Prize for Judicial Independence 2025. Il riconoscimento è andato alla Professoressa Margaret Satterthwaite, Relatrice speciale delle Nazioni Unite sull’indipendenza di giudici e avvocati, per “il suo incrollabile impegno e gli sforzi instancabili a tutela dell’indipendenza giudiziaria, anche in contesti particolarmente difficili”.
Premiata anche Norma Lucía Piña Hernández, già presidente della Corte Suprema del Messico, “per la sua coraggiosa opposizione alla recente riforma giudiziaria in Messico, che mira a sostituire l’intera Corte Suprema e migliaia di giudici federali e statali tramite voto popolare”. A causa della sua posizione, ha perso l’incarico ed è tuttora oggetto di minacce.
La mostra delle toghe e l’omaggio ai magistrati italiani
Nell’ambito del vertice è stata inaugurata anche la mostra “Judge robes and other symbols of the Judiciary from around the world”, dedicata alle toghe e ai simboli della magistratura nel mondo. Un’esposizione che raccoglie una ricca collezione di toghe provenienti dai Paesi membri dell’IAJ, a testimonianza delle diverse tradizioni e del valore simbolico che la toga riveste. L’ANM ha donato una toga realizzata nella sartoria del carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove lavorano detenute impegnate in percorsi di reinserimento sociale.
Per l’occasione, i magistrati azeri hanno voluto rendere omaggio all’Italia con un tributo alle “rose spezzate”, ricordando tutti i magistrati italiani uccisi per il solo fatto di aver adempiuto con coraggio e dedizione al proprio dovere. La delegazione italiana, anche a nome dell’Associazione nazionale magistrati esprime “la propria più profonda gratitudine ai colleghi azeri per il commovente tributo reso ai magistrati italiani caduti nell’esercizio delle loro funzioni: un gesto carico di rispetto e di sensibilità che supera confini e lingue, rappresentando un segno di autentica fratellanza tra magistrati che, in ogni parte del mondo, condividono la stessa fede nella giustizia e nella verità”.
Nella giornata odierna hanno preso avvio i lavori della sessione plenaria del Consiglio centrale dell’IAJ, cui seguiranno le riunioni delle quattro commissioni di studio dedicate ai principali temi dell’amministrazione della giustizia a livello mondiale.
LA GALLERY
L’omaggio dei giudici di tutto il mondo ai magistrati italiani uccisi