Intervista alla presidente della Giunta Anm di Bologna Eleonora Pirillo
Erano oltre quattrocento le persone che hanno partecipato all’assemblea pubblica convocata dall’Associazione nazionale magistrati dell’Emilia-Romagna. C’erano tanti giudici, ma anche tantissimi cittadini. C’era la società civile, c’erano i giovani. Una risposta importante dopo gli attacchi rivolti ai magistrati bolognese, colpevoli – a dire di alcuni esponenti politici – di aver chiesto alla Corte di giustizia dell’Unione europea di esprimersi sul decreto legge Paesi sicuri, approvato dall’esecutivo. Eleonora Pirillo è la presidente della Giunta bolognese, che in un paio di giorni ha organizzato una partecipatissima iniziativa. “Come abbiamo scritto nel comunicato e ribadito in assemblea ‘la misura è colma’”, racconta la presidente. E spiega: “Lo spostamento dell’oggetto della critica, dal provvedimento, già discutibile se non si hanno le competenze tecniche per criticare, alla vita personale ed ai rapporti personali del magistrato che lo ha emesso ha determinato una reazione forte, composta, ma forte”.
C’erano i magistrati del distretto ma anche provenienti da altri territori. C’erano esponenti di tutti i gruppi associativi. La difesa della giurisdizione unisce tutti oggi.
“Di fronte ad attacchi cosi feroci e scomposti tutta la magistratura è stata compatta nella reazione e lo ha dimostrato. Erano presenti e sono intervenute tutte le componenti del dibattito associativo, tutte compatte nella difesa dei diritti dei cittadini prima, dei magistrati poi”.
Il vostro grido d’allarme dopo gli attacchi al giudice Marco Gattuso. Perché siete preoccupati?
“Certo. Siamo preoccupati perché si accusano i giudici di esercitare la giurisdizione applicando la costituzione ed il diritto sovranazionale, di pari rango. In buona sostanza si accusano i giudici di fare i giudici, di applicare quella Costituzione su cui abbiamo giurato e che è, come ho detto in assemblea, il nostro faro. Come ha ribadito la collega Marta Flamini se non facessimo ciò che facciamo – ciò che a Bologna, a Catania, a Roma, a Milano, a Palermo hanno fatto – tradiremmo quel giuramento”.
In sala delle Colonne c’erano tantissimi giovani.
“Gli interventi di dei giovani colleghi rappresentanti delle sottosezioni locali Emanuele Picci e Daniela De Girolamo e della collega Marta Zavatta, che tra pochi giorni presterà il giuramento di cui parlavo prima, sono stati, per me, quelli più emozionanti”.
Avete anche aperto al mondo dell’avvocatura, così come alle associazioni che operano sul territorio. Come mai?
“Ci sembrava importante che il messaggio di fermo rifiuto agli attacchi alla vita privata del collega Gattuso fosse esternato a tutti, all’avvocatura che siamo stati onorati di avere al nostro fianco e che ha condiviso le nostre ragioni, ma, anche alla cittadinanza”.
Il presidente Santalucia, chiudendo i lavori, ha ribadito “la necessaria soggezione dei magistrati alla legge”. E ha detto che non c’è nessuna volontà di scontro con la politica.
“Il presidente Santalucia che non ringrazierò mai abbastanza e che è il nostro fermo punto di riferimento, sempre, soprattutto in questa ‘tempesta’ ha ribadito che continueremo ad applicare la legge, non possiamo fare altro. Non vogliamo alcuno scontro, da parte nostra non c’è nessun conflitto, lo ribadiamo in ogni occasione. Vorremmo solo continuare a fare il nostro lavoro con serenità”.