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Gli italiani si fidano dei giudici – Il sondaggio de La Magistratura

Sondaggio YouTrend per La Magistratura

Gli italiani si fidano dei giudici. E non credono che il passaggio di funzione da pm a giudice sia un problema. Sondaggio esclusivo per La Magistratura

 

La maggioranza degli italiani si fida della magistratura e non ritiene un problema il passaggio di funzione tra giudice e pm, che tanto sta a cuore a governo e maggioranza. Questi i risultati di un sondaggio di YouTrend realizzato per La Magistratura nelle scorse settimane.

Guardando i dati emerge che il 58% degli italiani ha fiducia nella magistratura. Un dato nettamente superiore a quello destinato al Parlamento (35%) e al governo (34%). Superiore anche alla fiducia in istituzioni vicine ai cittadini come Comuni (54%) o Regioni (47%). E più alto della fiducia nei confronti dell’avvocatura (45%).

E la possibilità di passare da giudici a pm e viceversa? Preoccupa solo l’1% dei cittadini. Insomma per il 99% degli italiani non è un problema. Un dato eloquente e significativo. E non è l’unico. Per il 60% dei cittadini un magistrato che per anni ha fatto il pm può “perfettamente occuparsi anche di magistratura giudicante, passando al ruolo del giudice”. Solo il 23% invece è in disaccordo con questa opinione.

Importante poi il tema della competenza dei giudici, strettamente connesso con quello della fiducia. Per il 55% degli intervistati la magistratura è composta da persone competenti, perché selezionate con un concorso trasparente e altamente selettivo.

E allora quali sono i nodi della giustizia che più interessano gli italiani?

Per quasi la maggioranza assoluta (48%) il principale problema è la lentezza dei processi. Per il 20% la mancanza di personale e risorse per la giustizia. Molto sotto la politicizzazione dei giudici (9%) e la scarsa chiarezza delle leggi (8%).

Dalla rilevazione di YouTrend emerge poi un altro elemento importante. Ovvero che la riforma costituzionale attualmente in discussione in Parlamento riguarda temi lontani e particolarmente complessi per i cittadini. Solo il 17% degli intervistati dice di conoscere bene la differenza fra magistratura giudicante e requirente. Un quarto degli intervistati ammette di conoscerla orientativamente, mentre il 19% ne ha sentito parlare e il 38% non la conosce. Solo un terzo della popolazione sa che la magistratura requirente esercita l’azione penale e dirige le indagini nei procedimenti penali, dunque è consapevole del fatto che il pm appartiene proprio alla magistratura requirente.

“Il sondaggio svolto delinea un contesto all’interno del quale, nella fiducia degli organi dello Stato italiano, subito sotto le FFOO e le forze armate, vengono la magistratura e i giudici”, a parlare è il fondatore di Youtrend Lorenzo Pregliasco.

“Una dinamica – prosegue – che colloca la fiducia nella magistratura e nei giudici sopra a quella nella politica e nei partiti. Bisogna invece segnalare come, tra gli intervistati, ci siano ancora importanti margini di miglioramento sulla conoscenza, in particolare sulla differenza tra magistratura giudicante e requirente. Il dibattito politico, spesso polarizzato sui mezzi di informazione, sembra rispecchiarsi soltanto in parte nell’opinione degli italiani, invece, più sfumata e moderata: soltanto una piccola minoranza (8%)  ad esempio, esprime una opinione radicale, in forte disaccordo con la possibilità, per un pm, di svolgere anche il ruolo di giudice”.

“Tra gli elementi su cui si registra una maggioranza rilevante di accordo nella cittadinanza, c’è il riconoscimento di livelli elevati di competenza tecnica e preparazione dei magistrati. Infine, per quanto riguarda il principale problema della giustizia italiana nella percezione dei cittadini, quasi un intervistato su due (48%) dichiara che la maggiore criticità risulta la lentezza dei processi con, a seguire, la mancanza di personale e risorse (20%)”, conclude Pregliasco.

Ecco il sondaggio integrale.

Sondaggio YouTrend per La Magistratura
Sondaggio YouTrend per La Magistratura
Sondaggio YouTrend per La Magistratura

 

NOTA METODOLOGICA SONDAGGIO
– Metodo campionario: C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview), C.A.M.I. (Computer Assisted Mobile Interview), C.A.W.I. (Computer Assisted Web Interview); Interviste totali realizzate: 1.509 casi; Interviste realizzate tra il 27 maggio e il 4 giugno 2025; Campione di riferimento: popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di sesso ed età, stratificate per quote di titolo di studio e per area di residenza; Errore campionario: +/- 2,5%, intervallo di confidenza 95%
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